La Fondazione Cirulli a San Lazzaro. Il top mondiale per l’arte italiana del Novecento.

gavina

San Lazzaro di Savena è destinata a ritornare un luogo di riferimento mondiale per l’arte italiana del Novecento. L’edificio che è stato la sede storica della “Simon Gavina” (Via Emilia, 275) è divenuto infatti sede della Fondazione Massimo e Sonia Cirulli, che gestisce quello che, con le sue 200.000 opere, costituisce oggi il maggior archivio privato di arte italiana del ventesimo secolo, il “Massimo and Sonia Cirulli Archive”. Fondato nel 1984 da Massimo Cirulli a New York e attivo tra New York e Bologna, l’archivio racconta con un taglio inedito e multidisciplinare l’arte del Novecento e la storia d’Italia del secolo scorso, dal 1900 al 1970, dalla nascita della Modernità e del Made in Italy sino al boom economico.

L’arrivo a San Lazzaro della Fondazione è stato anticipato nei mesi scorsi da alcuni articoli di stampa, tra cui questo su “il Resto del Carlino” del 30 settembre 2015 e questo, su “la Repubblica” del 4 gennaio 2017.

A fine gennaio, nell’ambito del “Vip program” di “ArteFiera” di Bologna, si è svolto un evento di presentazione della nuova sede, restaurata a cura di Andrea Bassi con la supervisione di Giulio Andreolli, il progettista del MART di Rovereto, insieme a Mario Botta. Ne ha parlato “Artribune” (qui l’articolo).

In questa occasione (qui il video), Massimo Cirulli ha parlato della Fondazione e, con Marco Sammicheli, ha introdotto il grande progetto di quello che hanno definito un “vascello pirata”. Come nel 1959 il “pirata” Dino Gavina affidò ad Achille e a Piergiacomo Castiglioni la costruzione dello spazio di Via Emilia, che ha ospitato per decenni il meglio del design contemporaneo (e non solo), così oggi la Fondazione Cirulli porta in questa sede  la sua esperienza di trent’anni di attività, sempre svolta ai massimi livelli, nel campo dell’arte italiana del Novecento, con l’ambizione di svolgervi una funzione di forte significato pubblico, organizzandovi eventi espositivi di alto profilo, e attività laboratoriali, oltre che facendone la sede della scuola “Olivettiana”.

Mentre il 2017 sarà un anno di progettazione e di programmazione, l’inaugurazione in grande stile è prevista nel 2018, probabilmente in concomitanza con ArteFiera.

Un articolo di Marco Sammicheli sullo spazio di Via Emilia 275.