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Cenni storici
Nel territorio del Comune, abitato fin dall’antichità, sono stati rinvenuti numerosi oggetti risalenti al Paleolitico (strumenti in pietra), all’età del bronzo. Insieme alla vicina Villanova di Castenaso, è stato testimone della fiorente civiltà villanoviana.
Tra il XII ed il XIII secolo vi fu eretto un lazzaretto (da cui il nome della città), che era dislocato, come da usanza del tempo, fuori dalla grande città (Bologna), in maniera da isolare gli ammalati e limitare la propagazione delle infezioni.
In seguito, l’abitato si sviluppò attorno alla chiesa e all’ospedale, divenendo un paese autonomo in epoca napoleonica (1810). Successivamente, venne annesso nuovamente a Bologna, ma riottenne l’autonomia, con l’aiuto di Carlo Berti Pichat, a partire dal 1827.
Dopo l’espansione edilizia degli anni settanta, proseguita negli anni novanta del XX secolo fino ai giorni nostri, San Lazzaro di Savena risulta essere uno dei comuni più popolosi della provincia di Bologna (il quarto per popolazione residente: conta oltre 30.000 abitanti) ed è sede di industrie, dislocate in buona parte nella frazione La Cicogna, in un insediamento artigianale-industriale nato negli anni settanta del XX secolo. A tutt’oggi è in corso un costante processo di urbanizzazione.
Oltre agli agglomerati urbani adiacenti alla via Emilia (San Lazzaro, La Cicogna, Idice, La Campana), ne esistono alcuni lungo la valle del fiume Idice (Castel de’ Britti), del fiume Savena (Trappolone, Ponticella) e lungo la valle del torrente Zena (Farneto).
San Lazzaro è il primo comune dell’Emilia-Romagna per reddito procapite.
(adattamento da Wikipedia)
L’Archivio Comunale
(Archivio Storico Comunale “Carlo Berti Pichat”)
Descrizione (dal sito del Comune)