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Ascanio Celestini a San Lazzaro sabato 24 febbraio

ascanio celestini

 

Sabato 24 febbraio la Stagione di Prosa dell’ITC Teatro prosegue, eccezionalmente presso la Sala 77 del Circolo Arci San Lazzaro, con “Pueblo”, l’ultimo lavoro di Ascanio Celestini, con Ascanio Celestini e Gianluca Casadei. Suono di Andrea Pesce.

“Pueblo” è la storia di una giovane donna che fa la cassiera al supermercato e delle persone che incontra e che le raccontano storie. È anche la storia di una ex prostituta proprietaria di un bar di periferia, un posto che può essere osservato semplicemente perché esiste ogni giorno e non solo quando i fatti si trasformano in notizie. Ascanio Celestini crea un nuovo ritratto della periferia e invita lo spettatore a identificarsi con i suoi protagonisti e con i suoi luoghi, che sono sì margine del mondo, ma anche isola dove l’umanità è più forte, più viva e più visibile proprio perché nessuno guarda. Violetta non è soltanto uno dei personaggi della storia, ma incarna un mondo di disillusioni, di sogni traditi e di vite vissute tra la fatica del quotidiano e la bellezza delle persone che vi si incontrano. Ancora una volta Celestini ci trascina tra le chiacchiere di questi disperati, che poi disperati non sono se non agli occhi altrui, e ci restituisce un mondo fatto di povertà e ignoranza, ma anche di rara bellezza e sapienza. Continue reading


“Quaderni del Savena”. Presentazione del nuovo numero il 15 dicembre.

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Venerdì 15 dicembre, alle ore 17,30, in Mediateca, verrà presentato il nuovo numero (il 17) della rivista “Quaderni del Savena”.

L’occasione sarà arricchita anche dalla presentazione del volume “La nostra Via Emilia. 5 chilometri di strada, 2200 anni di storia a San Lazzaro di Savena”.

I Quaderni del Savena ospitano studi inerenti la realtà storica, sociale, ambientale, politica ed economica di San Lazzaro e delle comunità che si affacciano sulle vallate del Savena e dell’Idice.

Nata per valorizzare il territorio, letto e interpretato nel contesto culturale dell’area metropolitana bolognese, la rivista viene pubblicata in versione elettronica e cartacea.

“La nostra via Emilia” è un volume di 270 pagine, pubblicato da Paolo Emilio Persiani Editore, che presenta la via Emilia non tanto come strada, quanto come un percorso che, attraverso la storia e la geografia, traccia un segno indelebile nella nostra vita. San Lazzaro è nata e cresciuta lungo questa linea millenaria: le sue radici e le sue bellezze sono disseminate sul ciglio della via Emilia come le perle di una collana. Qui riscopriamo sapori, tradizioni, luoghi dimenticati, bellezze inesplorate o sottovalutate: riscopriamo noi stessi.

La serata, presieduta dal sindaco Isabella Conti, prevede gli interventi, per I Quaderni del Savena, di Giampiero Romanzi, della Soprintendenza archivistica e bibliografica dell’Emilia-Romagna, e di Ferruccio Rocchi, autore di uno dei diari contenuti nel volume.

Il volume “La nostra via Emilia” verrà invece presentato da Pier Luigi Perazzini, del Comitato per lo studio e la ricerca sul territorio di San Lazzaro di Savena, e da Franco Farinelli, Direttore del Dipartimento di Filosofia e Scienze della Comunicazione dell’Università di Bologna.


“Un punto di riferimento per la città”. La Fondazione Cirulli a San Lazzaro. Intervista esclusiva.

Massimo Cirulli

Massimo Cirulli

Lo spazio di San Lazzaro in Via Emilia 275 (un tempo sede della Simongavina) è oggi della Fondazione Massimo e Sonia Cirulli, che ne farà un centro culturale di livello internazionale. Il rapporto fra la Fondazione Cirulli e la città di San Lazzaro viene trattato in questa prima intervista esclusiva che Massimo Cirulli, presidente della Fondazione, ha rilasciato a “San Lazzaro Cultura”.

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San Lazzaro Cultura: Come è nato il rapporto tra la Fondazione Cirulli e la città di San Lazzaro?
Massimo Cirulli: Il rapporto tra la Fondazione Cirulli e la città Continue reading


Apre il MediaLab, sezione di Idice della Mediateca

MediaLab

Il MediaLab è l’edificio al centro, col puntatore grigio

Il 21 giugno verrà inaugurato il MediaLab di Idice (Via Emilia, 302), il nuovo spazio della Mediateca di San Lazzaro.

Dove si trova? Si trova sulla Via Emilia (sulla destra per chi viene da Bologna), accanto al vecchio edificio con la scritta “Scuole comunali”, poco prima della pasticceria Condorelli. Nella foto dall’alto, l’edificio è quello al centro, circondato dagli alberi, col tetto rettangolare e col puntatore grigio.

Alle ore 18, dopo il momento di presentazione ufficiale, si svolgeranno un paio di laboratori per adulti, adolescenti e bambini e un momento di lettura animata, mentre l’artista Fabieke concluderà il suo murale sulla facciata del nuovo spazio.

Dopo l’aperitivo delle ore 20, alle 20,15 è previsto lo spettacolo “L’importanza di chiamarsi Broccolo!”, a cura del Teatro dell’Argine, con testo e regia di Clio Abbate, con Clio Abbate e Giacomo Armaroli.

 

MediaLab

MediaLab

MediaLab


All’ITC il 27 gennaio “Tiergartenstrasse 4 – Un giardino per Ofelia”

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E’ uno degli spettacoli storici del Teatro dell’Argine quello con cui all’ITC Teatro di San Lazzaro si celebra la Giornata della Memoria il 27 gennaio. Nell’ambito della stagione di prosa viene infatti proposto “Tiergartenstrasse 4 – Un giardino per Ofelia”.

La dolcissima e tragica storia, scritta da Pietro Floridia, che ha curato anche la regia dello spettacolo, è ambientata negli anni ‘40 ad Amburgo, e racconta l’incontro di due donne: Ofelia, una giovane disabile mentale che vive coltivando fiori nell’assoluta innocenza di un rapporto di verità col mondo, e Gertrud, l’infermiera nazista mandata a verificare le sue condizioni e che si troverà a doverla difendere dal programma T4, il cosiddetto “Olocausto minore” che prevedeva l’eliminazione dei disabili e che fece centinaia di migliaia di vittime nella Germania nazista. L’incontro si trasforma in un’amicizia profonda e in un legame di cura e di tenerezza che unirà i destini di queste due donne fino alla fine. Continue reading


Aqua fons vitae – Dov’è il pozzo?

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Dove si trova il pozzo romano di Via Caselle? Ecco la risposta.

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E’ dedicata al pozzo romano di Via Caselle ritrovato nel 2006 la mostra che si apre il 2 aprile in Sala di Città (Via Emilia, 92) a San Lazzaro, e che rimarrà visitabile fino al 29 maggio.

L’evento, dal titolo “Aqua fons vitae – Identità, storia, memoria di una comunità”, è stato promosso dal Comune di San Lazzaro e dalla Soprintendenza Archeologica dell’Emilia-Romagna, utilizzando il materiale rinvenuto nel pozzo come punto di partenza per affrontare il tema dello sfruttamento delle risorse idriche e della gestione delle acque dall’epoca romana alla modernità.

Il ritrovamento del pozzo in un luogo centrale della città ha gettato nuova luce sulla presenza romana in questo territorio rurale situato a cavallo fra l’agro bononiense e quello claternate, che pur beneficiava dall’essere attraversato da un’arteria, già pulsante di traffici, come la via Emilia.

Il pozzo, che si trova nei sotterranei di un recente edificio, è stato colmato per ragioni di sicurezza ed è oggi protetto da una struttura in cemento armato.

Orari di apertura: da martedì a venerdì dalle ore 17 alle 19, sabato e domenica dalle 10 alle 13.

Info e prenotazioni: www.museodellapreistoria.it
Tel. 051 465132

 

Sabato 2 aprile 2016, ore 16,30: Presentazione della mostra
Loggia del Municipio – Piazza Bracci, 1 – San Lazzaro di Savena

a seguire: Inaugurazione della mostra
Sala di Città – Via Emilia, 92, San Lazzaro di Savena

Saranno presenti:
Il Sindaco di San Lazzaro di Savena
Luigi Malnati, Soprintendente Archeologia dell’Emilia-Romagna
Fiamma Lenzi, Istituto per i Beni Culturali della Regione Emilia-Romagna
Giovanni Tamburini, Presidente del Consorzio della Bonifica Renana

presenta il filmato sul recupero del pozzo romano di via Caselle Giovanni Fucci del Gruppo Ravennate Archeologico
introduce la mostra Gabriele Nenzioni del Museo della Preistoria “Luigi Donini”

Il volantino (.pdf – 878.2 kb)


Parco 2 agosto. Vedute umarelliche sul cantiere.

Giro umarellico questa mattina intorno al Parco 2 agosto di San Lazzaro, con sbirciata sui lavori in corso. Il panorama risulta squallido, anche a causa della giornata grigia. Qui una veduta dalla Piazza Bracci, con l’edificio parrocchiale sulla sinistra (per ingrandire, cliccare sulle foto).

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Qui una veduta verso l’edificio parrocchiale.20160109_092838

E qui una veduta da Via Repubblica con l’edificio parrocchiale sulla destra.

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Essere sanlazzaresi. Un pensiero laico per il 17 dicembre, Festa del Patrono.

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Si parla molto, di questi tempi, di presepi e di crocifissi, a proposito della presenza dei segni cristiani nella vita pubblica.

E non è per caso, quindi, che poniamo all’attenzione di chi ci segue l’immagine (un po’ sgranata, ci scusiamo) di questo signore. Sulle prime potrebbe essere di qualche difficoltà riconoscerlo, ma ci è molto, molto vicino. E ci ripropone molto fortemente quello stesso tema, quella stessa domanda.

Questa immagine è tratta niente meno che dallo stemma stesso della nostra città. E molti diranno che è cosa molto bella e nobile mettere nell’insegna ufficiale della nostra comunità civile l’immagine di un povero, come segno della nostra attenzione per le persone più disagiate, simboleggiate dalla figura, per l’appunto, di San Lazzaro, figura che nel tempo ha assunto una coloritura e un significato di portata universale.

Questo non toglie che, soprattutto andando un po’ indietro nel tempo, rimane indiscutibile che la figura di San Lazzaro si associ in modo assoluto ed imprescindibile alla narrazione evangelica.

Perciò, se volessimo dire come stanno le cose, magari un po’ grossolanamente, ma in piena verità, potremmo benissimo dire che nello stemma della nostra città, nel nostro gonfalone, in tutti i suoi documenti e perfino nella sua carta intestata, c’è un pezzo di Vangelo. E il 17 dicembre andremo a ricordare tutto questo: tutto ciò che, con tanto di storia e di simboli, di sangue, di orgoglio e di cultura, ci fa quello che siamo.

E’ così. Ci sentiamo meno liberi, per questo? Ci andrà di traverso la polenta? No.

Anzi. Forse, ci sembrerà più saporita.

Buona festa del Patrono San Lazzaro a tutti!


Il “Progetto Ligabue” di Mario Perrotta vince il Premio Ubu

Mario Perrotta

Mario Perrotta

Ancora un eccezionale riconoscimento per il Teatro di San Lazzaro, protagonista del Progetto teatrale vincitore del Premio Ubu 2015, consegnato ieri a Milano.

La Compagnia Teatro dell’Argine è infatti il principale artefice del complesso progetto di Mario Perrotta dedicato ad Antonio Ligabue, che si è aggiudicato il prestigioso premio.

Il “Progetto Ligabue – Arte marginalità follia”, al termine della procedura di selezione, è risultato vincitore per la categoria “Miglior progetto artistico o organizzativo”.

Le prima dichiarazione del Teatro dell’Argine e di Mario Perrotta sono state “Grazie di cuore alla vastissima rete di enti e associazioni e alle centinaia di artisti professionisti e non che hanno partecipato”.

Tra i progetti finalisti si era collocato anche un altro lavoro del Teatro di San Lazzaro, che è stato particolarmente significativo per noi: “Le parole e la città”, dedicato al complesso rapporto fra teatro e comunità civile.


E’ morto Werther Romani

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Ecco il comunicato del Sindaco e della Giunta Comunale

Werther Romani, consigliere e assessore a San Lazzaro per un ventennio, è scomparso questa mattina.

Docente all’Università di Bologna, studioso di storia e letteratura della Resistenza e di storia locale, ha lavorato instancabilmente per lo sviluppo e la valorizzazione della sua città.

Nato a Correggio nel 1936, si trasferì a San Lazzaro dopo la laurea, nel 1961. Poco dopo entrò in Consiglio comunale, dove restò ininterrottamente dal 1970 al 1990 e dal 1975 come assessore, con deleghe al personale, alla cultura e alla scuola.

Grazie al suo impegno e alla sua passione, sono state valorizzate le collezioni museali, le raccolte bibliografiche e venne individuato nell’auditorium dell’ITC Mattei lo spazio per il teatro comunale.

Grande uomo di cultura, generoso verso la sua città, ebbe una visione non meramente amministrativa, ma anzi appassionata e lungimirante. Per Romani l’impegno politico era un impegno morale, etico, nel quale credeva fermamente e a cui si dedicava con responsabilità e sempre gratuitamente.

Lo ricordiamo così, ringraziandolo, per la dedizione, la passione e la disponibilità all’ascolto che l’hanno contraddistinto.

Il Sindaco e la Giunta